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Le Vigne di Alice

21.02.2009 The Wine Report - Australia

 I had a good dose of fizz last night including the very good Henriot Rosé (reviewed earlier) and an excellent bottle of Louis Roederer NV. I tasted a new wine from Domaine Chandon too, the 2005 Tasmania Cuvee ($39.95) which was OK but looked distinctly harsh next to the Louis R. which stood it on its head for quality. Then a change of pace with this delightful little number - the ‘Doro’. I like Prosecco as an aperitif and this is a top example - from the Mondo Imports

Honey drizzled pears, fresh pineapple and a sort of fragrant basil lift but quietly fruity rather than overt. Lovely soft texture in the mouth with fine bubbles and a slight creaminess. It’s just slightly off dry and the acidity is perfectly measured - crisp and fresh without being abrasive. If refreshment and drinkablilty is the goal, then this puts the ball firmly in the back of the net.

Rated : 91 Points

Tasted : Feb09

Alcohol : 11.5%

Le Vigne di Alice

14.02.2009 OzWine Review - Australia

 Le Vigne di Alice Brut Doro Prosecco di Valdobbiadene 2007

A proper Prosecco this is, and delightful in its style. Honeyed, quite floral, very crisp and slightly off dry, its light on its feat and juicy in a style that Prosecco does so well.Personally I prefer my Prosecco´s just a little drier, but as an aperitif style this is simply attractive. 17/20 points

Le Vigne di Alice

15.05.2008 Pane al pane, cibo, vino e altre riflessioni di Laura Rangoni

Altra donna di una bellezza spettacolare, ricciolona, solare, spumeggiante come il suo prosecco. 
Barbara Brandoli, che sa il posto che occupa il prosecco nella mia personale classifica delle bollicine mi sussurra:Non ti preoccupare, fidati e non te ne pentirai.
Mi fido. Dopotutto devo a lei la scoperta di Susanna e di altre fantastiche produttrici... 
Ed ecco un vino veramente, completamente, e in modo stupefacente declinato al 
femminile. Non so come sia possibile, e approfondirò questa faccenda finito il Vinitaly. 
L’azienda, appena 8 ettari, si chiama Le vigne di Alice e si trova nel cuore del territorio del prosecco Conegliano Valdobbiadene. 
Iniziamo con un rosè. Taccio, ma sono un po’ prevenuta. Uvaggio prosecco e marzemino con parziale macerazione sulle bucce, per ottenere un colore rosa pesca carico. Al naso si percepisce subito la nota floreale, con un accenno di frutti di bosco, mora, ma soprattutto ribes. Alla bocca è intenso, non eccessivamente dolce (è un brut, con un dosaggio di 10 g/l), intenso ed elegante. Pur non amando la vinificazione in rosato, lo apprezzo: è fatto bene, molto curato. 
Barbara sorride, perché non è questo il vino che mi farà ricredere sul prosecco. Arriva 
nel bicchiere Alice Doro, spumantizzato con metodo charmat, ottenuto da una selezione di uve. È un brut, ma con dosaggio ancora più basso (mi pare di avere capito 7.5 g/l). Al naso già si presenta originale, fine e delicato, pur col caratteristico sentore di pera tipico della varietà. Ma è alla bocca che questo vino dà il meglio di sé. Non è 
assolutamente banale, anzi, direi che è proprio fuori le righe, e contrariamente agli altri prosecchi, ha una vena amarognola che mi stupisce e mi affascina, un sapore secco e asciutto che non stufa e che ti invita continuamente a riportare il bicchiere alle labbra. 
Grandiosa la vena acida (stiamo pur sempre parlando di un prosecco!) e la lunghezza 
alla bocca. 
Ecco un’altra scoperta di questa fiera...